Giugliano_in_Campania

Giugliano in Campania (AFI: [ʤuʎˈʎaːno iŋ kamˈpaːnja], comunemente chiamato Giugliano) è un comune italiano di 124 266 abitanti della città metropolitana di Napoli in Campania. È il primo comune d'Italia per popolazione tra i non capoluoghi di provincia e l'unico fra questi al di sopra dei 100 000 abitanti, nonché il secondo nella città metropolitana e terzo della Campania.

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Storia

Le origini

Il territorio giuglianese fu abitato sin dall'età del ferro dalle tribù, definite dagli storici romani, italiche. Tra il V e il IV secolo a.C. vi si stanziarono gli Osci, i quali fondarono, tra le molte città, Atella e Liternum (situata sulle sponde del lago Patria), fiorenti sotto il dominio di Roma. L'area è quella della Liburia - Terra di Lavoro, la parte più fertile della Campania felix.

Il grande numero di reperti archeologici attesta la presenza di insediamenti romani. Ma la tradizione vuole che un nucleo di Cumani, rifugiatosi nelle campagne giuglianesi nel 421 a.C., chiamò Leirianum la zona, per un'estesa fioritura di gigli, e quindi Lilianum.

Acropoli di Cuma.
Lo stemma della città, nelle rappresentazioni antiche, è accompagnato dalla scritta “Cumana posteritas”

Il toponimo di Giugliano, secondo un'altra tesi, invece, deriverebbe dall'antroponimo latino Julius perché in questi luoghi ci sarebbe stata una villa di Giulio Cesare, presso la quale gli abitanti avrebbero poi costruito un villaggio (Iulianum). A Giugliano, lungo il corso della via Consolare Campana, sorgeva una località ritenuta molto antica denominata San Cesario (San Cesareo o Cesario, diacono e martire ha sostituito e cristianizzato il culto di Giulio Cesare).

La zona attorno al lago Patria era abitata già in epoca preistorica e successivamente da popolazioni di stirpe osca che vi crearono un insediamento. La colonia fu ampliata dai romani nel 194 a.C. con la fondazione di Liternum che venne assegnata a dei veterani della seconda guerra punica, appartenenti all'esercito di Publio Cornelio Scipione l'Africano che qui si rifugiò esule, in una villa fortificata, e vi morì nel 183 a.C.. Liternum vide il massimo sviluppo in epoca augustea, soprattutto tra la fine del I ed il II secolo d.C. grazie alla costruzione della via Domitiana che ne favorì il collegamento con le altre colonie. A partire dalla tarda età imperiale subì un progressivo abbandono. Dopo il IV secolo, a seguito di alluvioni e alcune invasioni barbariche la popolazione superstite migrò verso l'attuale centro storico di Giugliano.

Il medioevo

L'anno 1207 segna una svolta decisiva nella storia del piccolo centro feudale; in quell'anno Cuma fu distrutta dai Napoletani, al comando di Goffredo di Montefuscolo. I Cumani fuggiaschi trovarono ospitalità a Giugliano, insieme con il Clero ed il Capitolo Cattedrale, trasferendovi anche il culto di San Massimo e Santa Giuliana. Di Giugliano, in quanto feudo, abbiamo i primi documenti a partire dal 1270. In questa epoca, il territorio giuglianese era gestito da diversi feudatari, ognuno con la propria quota. Nel XII secolo troviamo le famiglie di Pietro Trotta, dei Varavalla, gli Aversano e la famiglia Vulcano. A questi subentrarono poi i Filomarino e i Pignatelli; una parte del Feudo fu proprietà dei D'Aquino. Nel XV secolo subentrò Ettore Pignatelli, Conte di Fondi.

La sera di Natale del 1437 a Giugliano avvenne un episodio molto importante per le sorti del Regno di Napoli: i giuglianesi misero in salvo Alfonso V d'Aragona che stava per cadere in un agguato da parte dei suoi avversari, i quali però, per ritorsione dell’aiuto misero a ferro e fuoco l’abitato.

Età moderna

Nel 1495 Carlo VIII di Francia, occupato il Regno di Napoli donò una quota feudale al conte Michele Riccio, cui venne tolta con la disfatta dei francesi. I Carbone nel 1536 e, poi, i Carafa nel 1542 vendettero le loro quote a Cosimo Pinelli, la famiglia del quale amministrò rettamente Giugliano per circa un secolo. Cosimo, con la sua influenza, ottenne la concessione della giurisdizione che affrancò amministrativamente il feudo di Giugliano dalle ingerenze aversane. Nel 1545 vi fece costruire il Palazzo ducale, all’epoca il centro del potere. In questo periodo si ebbe un impulso notevole all’economia e alla crescita culturale e sociale dell’universitas di Giugliano, lasciando diverse testimonianze artistiche. Nel 1639, il nipote di Cosimo, Galeazzo Pinelli vendette a Cesare D'Aquino le quote a lui spettanti. Il periodo della signoria dei D’Aquino creò caos e malcontento nella popolazione, la quale chiese aiuto al viceré dei soprusi subiti. Nel XVI secolo ci fu anche l'unificazione delle quote feudali del territorio giuglianese in capo ad un unico feudatario. Nel 1647, Enrico II di Guisa scese in Italia con un suo esercito, con pretese sulla corona di Napoli, e pose il suo campo proprio a Giugliano con circa 5000 soldati. Nel corso del Seicento la famiglia Mancini fu, probabilmente per un breve periodo, investita della baronia di Giugliano con Domenico Nicola II, già Marchese di Fusignano e Vice Gran Cancelliere del Regno di Napoli. Nel 1691 il Feudo passò a Francesco Grillo che acquisì il titolo di “Duca di Giugliano”. Con la morte del Duca Domenico Grillo, senza figli, venne devoluto alla Regia Corte. Il viceré e Principe di Stigliano, Marcantonio Colonna, l'acquistò nel 1778 e lo tenne fino alla Rivoluzione francese. Con il decennio francese di Giuseppe Bonaparte, furono emanate le Leggi eversive della feudalità decretando la fine di tutti i privilegi feudali nel Regno di Napoli e l'inizio dell'Amministrazione comunale. Dunque l'ultima a governare il feudo Giuglianese, è stata la dinastia Colonna, dopo di che il potere è passato in mano ai cittadini. Dopo l'Unità d'Italia, nel 1863, al nome "Giugliano" venne aggiunta la specifica "In Campania" per distinguerlo dagli omonimi allora esistenti.

Simboli

Lo stesso argomento in dettaglio: Stemma di Giugliano in Campania.
Stemma della città di Giugliano in Campania
Stemma della città di Giugliano in Campania

Lo stemma della città di Giugliano nel regio decreto del 26 luglio 1876, con cui alla stessa veniva dato il titolo di città, veniva così blasonato:

«d'azzurro, alla figura di donna vestita d'azzurro e di giallo, il volto, le braccia ed i piedi di carnagione, dormente sdraiata verso la sinistra dello scudo, colla testa appoggiata sul braccio destro sopra un prato verdeggiante, fiorito di gigli di giardino, in riva ad un fiume d'argento, ondato di verde scorrente dalla punta dello scudo.»

Il gonfalone cittadino è un drappo troncato di giallo e di blu, riccamente ornato di ricami dorati e caricato dello stemma civico coll'iscrizione in oro: «Città di Giugliano in Campania».

Onorificenze

Titolo di Città - nastrino per uniforme ordinaria
Titolo di Città
«Regio decreto»
— 26 luglio 1876
Medaglia d'argento al valor civile - nastrino per uniforme ordinaria
Medaglia d'argento al valor civile
«Durante la seconda guerra mondiale, i tedeschi fucilarono tredici abitanti. Diversi civili furono perseguitati ed uccisi per strada. Altri civili morirono a causa dei bombardamenti. Esempio di estremo sacrificio. 1943/1945 - Giugliano in Campania (NA)»
— 20 aprile 2022
  1. ^ Nicola De Carlo, Organizzazione territoriale antica e tracce di centuriazione romana nell'agro giuglianese, in "Raccolta Rassegna Storica dei Comuni", vol. 24, Istituto di Studi Atellani, 2010
  2. ^ AA. VV., I centri storici della provincia di Napoli, Napoli, 2009, p. 140.
  3. ^ Francesco Riccitiello, Giugliano in Campania, radici storiche di cultura e civiltà, Giugliano in Campania, 1983, p. 16.
  4. ^ Baraballa Capece: una delle prime famiglie feudatarie di Giugliano, su centrostudinormanni.it.
  5. ^ La famiglia Pignatelli, la sua storia e i suoi palazzi, su academia.edu, p. 7.
  6. ^ Alfonso d'Aragona salvato dai giuglianesi, su historiaregni.it.
  7. ^ Castellammare di Stabia (STABIANA). F. Alvino, Viaggio da Napoli a Castellammare, su stabiana.it, p. 129.
  8. ^ Bianca Avolio, Giugliano: storia, tradizioni e immagini, Napoli, 1986, p. 45.
  9. ^ Il “Feudum di Juglyani” nelle antiche carte dei Gaetani, su centrostudinormanni.it.
  10. ^ I Giuglianesi ed Enrico II di Guisa, su historiaregni.it.
  11. ^ Lorenzo Giustiniani, Dizionario geografico ragionato del Regno di Napoli, Tomo V, Napoli, 1802, p. 96. URL consultato il 27 ottobre 2015. ISBN non esistente
  12. ^ Regio Decreto nº 1140 del 22 gennaio 1863
  13. ^ Decreto stemma della città di Giugliano in Campania (PDF) (archiviato dall'url originale il 26 ottobre 2016).
  14. ^ Collezione celerifera delle leggi, decreti, istruzioni e circolari, 1877, anno LVI, p. 289.
  15. ^ Giugliano in Campania, su Archivio Centrale dello Stato - Ufficio araldico - Fascicoli comunali. URL consultato il 22 settembre 2023.
  16. ^ Collezione celerifera delle leggi, decreti, istruzioni e circolari, anno LVI, 1877, p. 289.
  17. ^ Giugliano in Campania Comune di Medaglia d'argento al merito civile, su Sito web del Quirinale.
  18. ^ Giugliano, l'eccidio dei tredici martiri: consegnata la Medaglia d'Argento al Merito civile alla città, su teleclubitalia.it.

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Geografia fisica

Territorio

Giugliano si trova nella zona nord-occidentale dell'entroterra di Napoli, il cosiddetto Agro giuglianese, confina a nord con il casertano e a sud con i Campi Flegrei. Il territorio si trova nella Pianura Campana ed è, nella parte orientale e centrale, pressoché pianeggiante, per poi degradare dolcemente verso occidente fino al mare, l'unico rilievo è il Monte San Severino. Il dislivello altimetrico è compreso tra i pochi metri sul livello del mare della zona marittima ai 97 m s.l.m. del centro storico. Il tratto costiero, basso e sabbioso, si estende sul Litorale Domitio per circa 2,5 km, dalla Marina di Varcaturo a Lido di Licola (o Licola Mare). All'interno del territorio si trova il Lago di Patria, con l'omonima località sulle sue sponde. Il lago non è di origine vulcanica, ma residuale retrodunale, cioè generato dalla chiusura di dune sabbiose verso il mare.

  1. ^ Adriana Giarrizzo, Risultati di alcune ricerche sul Lago di Patria, in Bollettino Soc. Geografica Italiana, 1952, pp. 136-144.
  2. ^ Domenico Ruocco, Campania, Coll. "Le Regioni d'Italia", Torino, UTET, 1976, pp. 146-149.

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Evoluzione demografica

Grazie ad alcuni documenti storici si può analizzare l'evoluzione demografica del centro abitato. Attorno al 1550 Giugliano contava circa 3 000 abitanti (dato ricavato dal calcolo dei tributi che il feudatario versava al viceré). Nel 1711 lo storico Fabio Sebastiano Santoro fornisce dati su Giugliano: 6 240 abitanti. Nel 1798 raggiunse quota 8106. Al censimento dell'unità d'Italia, Giugliano contava 10 000 abitanti, a quello del 1931 ne contava 20 000, a quello del 1985 ne contava 50 000 e a quello del 2006 ne contava 100 000. Se si prendono in considerazione i dati 1550-1711 e 1991-2011 si può notare come la popolazione sia raddoppiata prima in centocinquant'anni, poi in venti.

Abitanti censiti

  1. ^ Fabio Sebastiano Santoro, Scola di canto fermo, Napoli, 1715, p. 107.
  2. ^ Giuseppe Maria Alfano, Istorica descrizione del regno di Napoli diviso in dodici provincie, Napoli, 1798, p. 17.
  3. ^ Statistiche I.Stat - ISTAT;  URL consultato in data 28-12-2012.

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La qualità del’acqua

Analisi dell’acqua – Comune di Giugliano – Ottobre 2024

Le analisi dell’acqua vengono effettuate secondo quanto previsto dal programma annuale controllo acque.

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