Sant'Arpino
Sant'Arpino (Sandarpìnë in campano) è un comune italiano di 15 127 abitanti della provincia di Caserta in Campania.
Sant'Arpino
Storia
Sant'Arpino segue le vicende storiche di Atella essendone la continuità storica più stretta, per alcuni studiosi invece ha praticamente soppiantato la vecchia città ormai in rovine come ci dimostra un atto di vendita dell'820 redatto in un luogo prossimo ad Atella ma conosciuto col nome di villaggio di S. Elpidio (volgarizzato nei secoli in Sant'Arpino). I due nomi di Sant'Elpidio e Atella convivono ufficialmente fino a quando, sorta Aversa, tutto ciò che restava di Atella viene trasferito nella città normanna ed il piccolo borgo di Sant'Elpidio diviene uno dei suoi casali.
Nel 1592 il paese diviene feudo ducale del marchese di Grottola Alonzo Sanchez de Luna d'Aragona e assume per la prima volta nella sua storia il nome ufficiale di Sant'Arpino. Elevato a comune, con le leggi eversive della feudalità del 1806 di Gioacchino Murat, viene soppresso in epoca fascista nel 1928 con Regio Decreto 15/4/28 n. 948 a formare il comune di Atella di Napoli. Nel 1946 col Decreto Legislativo Luogotenenziale del 29/3/46 viene ricostituito nella neonata Repubblica Italiana.
Elenco dei Signori di Sant'Arpino
- 1121 Mensa Episcopale Aversana
- 1269 Mensa Episcopale Aversana / Jean Troussevache
- 1313 Regina Sancia, figlia di re Giacomo II di Maiorca e moglie di re Roberto d'Angiò / Mensa Episcopale Aversana
- 1333 Giovanni d'Ariano, segretario della Regina Sancia
- 1342 Monastero di Santa Chiara in Napoli/ Mensa Episcopale Aversana / Giovanni d'Ariano
- 1344 Monastero di S. Maria Maddalena in Napoli / Giovanni d'Ariano / Filippo Caracciolo / Mensa Episcopale Aversana
- 1364 Roberto d'Ariano (figlio di Giovanni) / Mensa Episcopale Aversana
- 1384 Giovanni d'Ariano (figlio di Roberto)
- 1391 Francesco d'Ariano (figlio di Giovanni) / Gurello Carafa
- 1392 Gurello Carafa
- 1402 Luigi Antonio Carafa (primogenito di Gurello)
- 1423 Caraffelo Carafa (fratello di Luigi Antonio)
- 1458 Bernardo Carafa (nipote di Caraffello)
- 1470 Giovanni Carafa detto il Galante (secondogenito di Bernardo)
- 1513 Federico Carafa (figlio di Giovanni nato dal secondo matrimonio con Luisa Carafa) 1º Signore
- 1529 Giovanni Carafa (primogenito di Federico) 2ºSignore
- 1564 Giovan Giacomo Carafa (secondogenito di Federico) 3º Signore
- 1567 Fabrizio Carafa (figlio di Giovan Giacomo), nel 1569 vende il feudo per 13.500 Ducati a Donna Caterina D'Aragona per sanare i debiti del padre, 4º Signore
- 1569 Alonso III Sanchez de Luna marito di Donna Caterina D'Aragona 5º Signore
- 1607 Giovanni Sanchez de Luna (secondo figlio di Alonso III, il primogenito Alonso IV succede al padre come Marchese di Grottola) 1º Barone
- 1612 Alonso Sanchez de Luna (figlio di Giovanni) 2º Barone
- 1644 Giovanni Sanchez de Luna (figlio di Alonso) 3º Barone
- 1672 Don Alonso Sanchez de Luna (secondo figlio di Giovanni) 4º Barone, dal 1678 1º Duca di Sant'Arpino
- 1694 Don Giovanni Nicola Sanchez de Luna (quinto figlio e unico maschio di Don Alonso) 2º Duca
- 1763 Don Alonso Sanchez de Luna (secondogenito di Don Giovanni) 3º Duca
- 1781 Don Giovanni Francesco Sanchez de Luna (secondogenito di Don Alonso) 4º Duca
- 1789 Don Alonso Sanchez de Luna (terzo figlio di Don Giovanni) 5º Duca
- 1842 Don Carlo Luigi Caracciolo per effetto del matrimonio con Donna Maria Teresa Sanchez de Luna (figlia di Don Alonso) 6º Duca
- 1873 Don Luigi Caracciolo (primogenito di Don Carlo Luigi) 7º Duca
- 1889 Donna Teresa Caracciolo (prima delle due figlie di Don Luigi) 8ª Duchessa
- 1935 N.D. Donna Isabella Colonna (figlia di Donna Teresa Caracciolo e N.H. Don Marcantonio Colonna, 15º Principe di Paliano) 9ª Duchessa
Simboli
Lo stemma del Comune di Sant'Arpino è stato concesso con decreto del Presidente della Repubblica del 24 aprile 2000.
Stemma:
«Di azzurro, alla corona di spine di diciotto intrecci di rosso, attraversante il pastorale d'oro, posto in sbarra, essa corona sormontata dalla mitria d'oro, ornata di quattro rubini di rosso, posti in palo, con le infule d'oro svolazzanti, l'infula di sinistra attraversata dal manico ricurvo del pastorale. Sotto lo scudo su lista bifida e svolazzante di azzurro il motto in lettere maiuscole di nero, Ordo Populusque Atellanus. Ornamenti esteriori da Comune.»
Gonfalone:
«Drappo partito di rosso e di giallo…»
La mitra e il pastorale sono attributi del santo patrono che fu vescovo di Atella, la corona di spine ricorda le persecuzioni patite dal santo e le numerose distruzioni subite dalla città. Il motto, traducibile in "Il governo e il popolo di Atella", ribadisce con orgoglio la continuità storica con l'antica Atella.
- ^ http://www.famiglienobilinapoletane.it/Genealogie/Colonna.htm.
- ^ Sant'Arpino, su araldicacivica.it. URL consultato il 18 gennaio 2021.
Sant'Arpino
Geografia fisica
Il paese è situato nella piana campana (ager campanus), ovvero Piana del Volturno, e fa parte dell'agro atellano, il suo territorio ricade in gran parte sul sito della antica città di Atella.
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Evoluzione demografica
Abitanti censiti
- ^ Statistiche I.Stat - ISTAT; URL consultato in data 28-12-2012.
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