Santa_Maria_Capua_Vetere
Santa Maria Capua Vetere (Santa Maria 'e Capua in dialetto locale, Santa Maria Maggiore fino al 1862) è un comune italiano di 31 910 abitanti della provincia di Caserta in Campania.
Sorge esattamente sulle rovine dell'antica Capua, come attestato dai numerosi monumenti dell'epoca romana - su tutti, l'Anfiteatro campano, secondo per grandezza soltanto al Colosseo - nonché dall'etimologia dell'odierno toponimo.
Dopo gli antichi fasti, la città mutò in un borgo contadino con il nome di Villa Santa Maria Maggiore (Villa Sanctae Mariae Maioris) ed entrò a far parte della universitas capuana. Con la creazione dei comuni sotto Gioacchino Murat, i casali di Santa Maria Maggiore, nota come Santa Maria di Capua, e Sant'Angelo in Formis confluirono nel comune di Capua.
Nel 1806 la frazione fu eretta a comune a sé stante e denominata Santa Maria Maggiore; fu solo dopo l'unità d'Italia, nel 1862, che la città assunse il nome attuale, per evitare equivoci con il comune omonimo del Piemonte.
La città è riparata dal monte Tifata e si trova a poca distanza da una grande ansa del fiume Volturno. Il territorio è particolarmente fertile tanto che i Romani lo consideravano felix. Nel tempo alle attività agricole si sono affiancate molte industrie (ora in gran parte dismesse). Oltre al tribunale e ad altre istituzioni territoriali, vi sono presenti dipartimenti della Università degli studi della Campania "Luigi Vanvitelli" e attività commerciali.
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Storia
Sul territorio cittadino sorgeva la antica Capua, chiamata altera Roma (l'altra Roma) da Cicerone nel I secolo a.C. Le sue origini si devono probabilmente alla fusione di precedenti villaggi della cultura villanoviana. Fu in seguito città osca ed etrusca. Colpita dalle incursioni dei Vandali, venne saccheggiata nell'841 dai Saraceni. Gli abitanti superstiti che non fuggirono nella Capua odierna usarono l'Anfiteatro campano come rifugio durante il Medioevo e l'abitato moderno rinacque dal XII secolo a partire da tre casali sorti nei pressi delle basiliche cristiane di Santa Maria Maggiore o dei Surechi, di San Pietro in Corpo e di Sant'Erasmo in Capitolio.
La "Capua" antica
L'estensione della città antica era stata fissata al perimetro delle mura ricostruito nel XX secolo dagli archeologi Heurgon e Beloch, mentre il ritrovamento di un complesso edilizio nell'ottobre del 2004 presso il macello comunale (antica masseria dei Vetta) ha rimesso in discussione il tracciato delle mura nel vecchio "fondo Tirone", confermando invece la descrizione fatta da Giacomo Rucca alla fine dell'Ottocento.
La Capua antica fu anche il luogo in cui ebbe origine la rivolta dei gladiatori capeggiati da Spartaco: vi esisteva infatti un'importante scuola dei gladiatori legata all'Anfiteatro campano.
La tradizione racconta che san Pietro, diretto a Roma e proveniente da Antiochia, dopo una sosta a Napoli sarebbe arrivato a Capua dove avrebbe consacrato come vescovo Prisco (identificato dalla tradizione agiografica come uno dei 72 discepoli di Cristo e, forse, padrone del cenacolo di Gerusalemme). San Prisco sarebbe poi stato martirizzato nel 64 d.C.
A Capua si svolse il concilio mariano del 392. Sant'Ambrogio definì la città portum tranqullitatis ("porto di tranquillità").
In una notte dell'anno 787 Carlo Magno sarebbe rimasto nella chiesa di Santa Maria Maggiore, poiché aveva deciso di punire Arechi II principe di Benevento, colpevole di ribellione, il quale sarebbe stato salvato per intercessione del vescovo di Capua e dei vescovi delle vicine diocesi.
Nell'841, in seguito alla quasi totale distruzione della città da parte dei mercenari saraceni assoldati dal principe di Benevento Radelchi, la popolazione superstite si raccolse intorno alla chiesa di Santa Maria Maggiore ed all'Anfiteatro campano, riutilizzato come fortezza e chiamato Berelais. La città di Capua venne invece rifondata sul sito dell'antica Casilinum dai locali signori longobardi nell'856.
Dal medioevo all'unità d'Italia
Fino al 1806, quando fu eretta in comune autonomo con il nome di Villa Santa Maria Maggiore, fu una frazione di Capua.
L'abitato era costituito da un borgo contadino sviluppatosi nei pressi della chiesa di Santa Maria Maggiore, da qui la denominazione "Santa Maria Maggiore".
Con il periodo angioino il casale di Santa Maria Maggiore cominciò ad acquistare una certa preminenza rispetto ad altri casali di Capua: vi nacque nel 1277 il re di Napoli Roberto, detto il Saggio e fu battezzato l'anno dopo nella chiesa di Santa Maria Maggiore.
Nel Settecento la città antica fu meta di viaggiatori e per la costruzione della vicina reggia di Caserta vi si stabilirono diverse famiglie nobili, dando luogo ad uno sviluppo economico e sociale.
Nel Ottocento la città vide una importante opera di ampliamento e di trasformazione. Il vecchio assetto urbanistico del centro fu trasformato dall'ampliamento di strade e dalla realizzazione di importanti edifici pubblici. Nel 1810 fu realizzato il tribunale criminale. Nel corso del secolo furono realizzati la Chiesa degli Angeli Custodi, il palazzo della Pretura e delle Poste, la Villa Comunale (1905), le piazze, il Liceo classico Cneo Nevio nel 1865 e la scuola "Principe di Piemonte" nel 1878. Tutte strutture realizzate in stile Liberty. L'opera di trasformazione della centro città si concluse a fine ottocento con l'ampliamento del Corso Garibaldi grazie al nuovo tratto del Corso Ugo de Carolis e poi la realizzazione del Teatro Garibaldi nel 1896.
Il 1º ottobre del 1860 si svolse alla porte della città la battaglia del Volturno tra Borbonici e garibaldini.
Il rivoluzionario Errico Malatesta, teorico del movimento anarchico, era originario di S.M Capua Vetere, da dove organizzò la Banda del Matese che fu protagonista dei Moti del Matese, una delle prime esperienze di rivoluzione sociale in Italia.
Il 30 settembre 1862 la città assunse il nome di Santa Maria Capua Vetere per rimarcare il legame storico-geografico con l'antica città di Capua.
Dal XX secolo ad oggi
Dal XX secolo in poi la cittadina è passata da un'economia agricola gestita da una borghesia agraria ad un'economia post-industriale.
Durante la seconda guerra mondiale, la città subì almeno 10 tra incursioni e bombardamenti aerei. Dopo l'armistizio dell'8 settembre, i tedeschi circondarono la caserma del X Reggimento Genio di Santa Maria Capua Vetere, ma nessuno dei militi italiani si offrì di combattere con loro e così vennero trasferiti nel campo di concentramento di Dachau. La città venne liberata dagli inglesi il 5 ottobre 1943. Tra civili uccisi dai tedeschi in fuga e vittime dei disordini di quei giorni, si contarono 17 vittime civili, tra cui Carlo Santagata. Durante il 1944, gli alleati condannarono a morte e fucilarono 11 "repubblichini" in una cava a Sant'Angelo in Formis o dietro il Cimitero di Santa Maria Capua Vetere.
Il monumento in Villa Comunale riporta 119 caduti sammaritani vittime della seconda guerra mondiale.
In occasione del XVI centenario del Concilio Plenario Capuano (391-392), domenica 24 maggio 1992, papa Giovanni Paolo II ha fatto visita all'Arcidiocesi di Capua, recandosi nel pomeriggio nella città sammaritana. La prima tappa del pontefice è stata presso lo stabilimento della Siemens AG, che dava lavoro a migliaia di famiglie del posto. Successivamente ha tenuto discorsi con i giovani della comunità presso l'Anfiteatro Campano, per concludere la visita pastorale presso la Basilica di Santa Maria Maggiore, dove ha celebrato la funzione religiosa.
La cittadina si è estesa nell'arco degli anni prima verso nord (direzione Sant'Angelo in Formis) e quindi verso sud (direzione Aversa, principalmente nella zona di Sant'Andrea dei Lagni) e relativamente meno nella direzione est-ovest, contribuendo a rendere un'unica conurbazione il percorso Capua - Caserta, attraversato dall'antica via Appia (nel ventunesimo secolo strada statale 7), nonché dalla ferrovia Roma-Cassino-Napoli. Nei pressi corre l'autostrada A1 Milano-Napoli, accessibile tramite il casello di Santa Maria Capua Vetere che è direttamente collegato con la statale della Reggia.
Simboli
«Di rosso, con croce di Calvario d'oro sormontata da corona nobile a cinque punte, fascia d'oro attraversante sulla partizione recante la sigla O.P.Q.C. (Ordo PopulusQue Campanus) in lettere maiuscole romane di nero, con campagna mareggiata d'azzurro.»
Lo stemma della città è di origine molto recente ed è stato concesso con regio decreto del 24 giugno 1888. È di colore rosso, con una croce, sormontata da una corona, sotto la quale una fascia d'oro riporta le iniziali O.P.Q.C., sigla di Ordo Populus Que Campanus ("Ordine E Popolo Campano" in latino). La sigla O.P.Q.C. fu scelta dopo una annosa disputa con l'odierna città di Capua sull'utilizzo della sigla S.P.Q.C. (Senatus PopulusQue Capuarum) appartenente all'antica Capua, avendo Capua, come Roma, anche essa un Senato. Quest'ultima sigla fu assegnata alla Capua moderna pertanto Santa Maria Capua Vetere scelse l'altra sigla. La croce simboleggia, invece, il forte legame storico con il nucleo originario cittadino intorno alla chiesa di Santa Maria Maggiore, che dava anche precedentemente nome a tale paese.
Il gonfalone, come da statuto cittadino, «è un drappo di colore rosso ornato di ricami in oro e caricato dello stemma del Comune, ai cui lati sono posti un ramo di ulivo e un ramo di alloro intrecciati alla base, e reca in alto la dicitura in oro "Città di Santa Maria Capua Vetere"».
Onorificenze
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- ^ Il XVI centenario del concilio venne celebrato con una visita di papa Giovanni Paolo II, il 24 maggio 1992.
- ^ Il termine è rimasto nella toponomastica di "piazza Berolasi", il nome originario della piazza antistante l'anfiteatro, poi "piazza 1º ottobre 1860" ed oggi chiamata piazza Adriano.
- ^ La Seconda Guerra Mondiale, su giovannilaurenza.com. URL consultato il 10 novembre 2023.
- ^ Santa Maria Capua Vetere, decreto 1888-06-24 RD, concessione di stemma, su Archivio centrale dello Stato, Ufficio araldico, Fascicoli comunali, busta 010, fascicolo 1539. URL consultato il 15 ottobre 2023.
- ^ Bozzetto dello stemma del Comune di Santa Maria Capua Vetere, su ACS, Raccolta dei disegni degli stemmi di comuni e città. URL consultato il 28 settembre 2024.
- ^ Errore nelle note: Errore nell'uso del marcatore
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- ^ Statuto Comunale artt. 1-2 (PDF), su sito.regione.campania.it.
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Sport
Le principali società sportive cittadine sono:
- A.S.D. Gladiator 1924: squadra di calcio cittadina che ha militato in Serie C .
- A.C. Juve Sammaritana fondata nel 1948 che ha militato nel campionato di Eccellenza
- A.S.D. Andreolana che ha militato in Terza Categoria
- A.S.D. Volturno Sporting Club: squadra di pallanuoto cittadina la cui squadra femminile ha militato in serie B mentre la squadra maschile è stata in serie A1, giungendo anche alle finali scudetto nella stagione 1993-1994.
- Rugby Clan Santa Maria Capua Vetere: squadra di rugby cittadina fondata nel 1993 principalmente attiva nel settore del vivaio giovanile.
- A.S.D. Mithraeum 2018: squadra di calcio cittadina che ha militato in Seconda Categoria
- A.S.D. Capua Vetere 2019: squadra di calcio cittadina che ha militato in Terza Categoria
- ^ Sito ufficiale del A.S.D. Gladiator 1924
- ^ Pagina dell'A.S.D. Volturno Sporting Club sul sito della Federazione Nazionale Pallanuoto
- ^ Sito ufficiale del Rugby Clan Santa Maria Capua Vetere
- ^ Pagina Facebook ufficiale Mithraeum 2018
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Evoluzione demografica
Abitanti censiti
- ^ Statistiche I.Stat - ISTAT; URL consultato in data 28-12-2012.
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Cultura e istruzione
Biblioteche
Santa Maria Capua Vetere è sede di tre biblioteche:
- Biblioteca Comunale, sita presso l'ex Convento degli Alcantarini in via Angiulli.
- Biblioteca del Tribunale
- Biblioteca della Seconda Università degli Studi di Napoli
Scuole
Santa Maria Capua Vetere è sede di quattro scuole dell'infanzia, di cinque scuole primarie, di quattro scuole medie, di cinque istituti comprensivi, un liceo classico, un liceo scientifico, un liceo linguistico, di un liceo artistico, un liceo della comunicazione, due istituti tecnici e un istituto professionale. Il liceo più antico della città è il Liceo classico Cneo Nevio istituito nel 1865 ed accorpato al liceo scientifico Amaldi.
Università
Hanno sede nella città due dei dipartimenti universitari dell'Università degli Studi della Campania "Luigi Vanvitelli":
- Lettere e beni culturali DiLBEC – ubicato dal 1992 al 2014 presso il monastero di San Francesco di Paola, in seguito è stato trasferito nell'aulario sito in via Raffaele Perla;
- Giurisprudenza – Ha sede nel centro storico, a Palazzo Melzi, dal 2014 condivide lo stesso aulario del DiLBEC.
Musei
- Museo archeologico dell'antica Capua
- Museo dei gladiatori
- Museo civico e archivio storico di Santa Maria Capua Vetere
- Museo delle carrozze
- Museo Parrocchiale del Duomo
- MACS - Museo dell'Arte Contemporanea, sito presso il Liceo Artistico Statale ISIS Righi-Nervi e ospita opere di varii autori contemporanei.
- MUTEG - Museo del Teatro Garibaldi, è una sezione distaccata del Museo civico.
- NEMUSS - Museo Scientifico Nevio, sito presso il Liceo classico Cneo Nevio e raccoglie varie strumentazioni scientifiche usate dagli alunni del liceo nel 800' e nel 900'.
Arte
Negli ultimi anni, si è vista una diffusione di opere artistiche legate alla corrente dello street art. In particolare, a oggi sono presenti 5 murales realizzati da vari artisti con l'autorizzazione comunale:
- Murales "Antica Capua" presso piazzale Morelli raffigurante l'Afrodite di Capua, la stilizzazione dell'Anfiteatro campano e i simboli legali al culto mitraico;
- Murales "Maradona" presso la fermata di Anfiteatro della ferrovia Alifana;
- Murales "Gladiator" presso lo stadio Piccirillo;
- Murales "No alla guerra" presso il Rione IACP realizzato in occasione del conflitto russo-ucraino;
- Murales "Sant'Andrea" presso la omonima chiesa nel Rione Sant'Andrea.
Nell'ottica di incentivare tale forma d'arte e di riqualificazione delle aree cittadine, inoltre, il comune ha avviato lavori di riqualificazione di Piazza Malatesta che ospiterà vari murales dedicati a scene e/o personaggi iconici tratti dalla letteratura italiana.
Eventi
Anfiteatro d'Oro
Nato come Luglio Canoro 63, era una manifestazione canora svoltasi tra il 1963 e il 1969. Nel 1964 assunse la denominazione "Anfiteatro d'Oro" ed ebbe come sede il Teatro Garibaldi.
Certamen Latinum Capuanum
Il Certamen Latinum Capuanum è una competizione nazionale sulla lingua latina alla quale possono partecipare gli studenti di tutta Italia che frequentano gli ultimi due anni delle scuole superiori che prevedono lo studio della lingua latina.
- ^ Offerta Formativa corsi di laurea, corsi di laurea a ciclo unico, corsi di laurea magistrale, su unicampania.it.
- ^ Anfiteatro d'Oro
- ^ Il Certamen
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